Le Chiese di Trevinano
Chiesa della Madonna della Quercia
Prima dell'ingresso al borgo, lungo la strada provinciale 51, sorge il santuario della Madonna della Quercia.
La storia di questa chiesa nasce nel 1680 quando si decise di costruire il santuario per il culto della Madonna della Quercia in onore di una sacra Immagine della Vergine che, secondo la tradizione, si posò sui rami di una quercia secolare, che ivi sorgeva, e il cui tronco si può tuttora vedere incorporato entro l'altare, forgiato appunto in forma di quercia.
Nove anni dopo, nel 1689 la chiesa viene aperta al culto, mentre i lavori di ampliamento della stessa proseguono nel secolo successivo per il rifacimento della facciata e la costruzione del porticato esterno che tutt'ora la caratterizza. Dopo un lento deterioramento legato al tempo, la chiesa e la casa parrocchiale vennero ristrutturate nel 1962, riaprendo al culto l'anno dopo.
Al suo interno si venera la sacra immagine della Vergine posata su rami di quercia. A seguito del furto dell'effige originale nel 1973, l'artista Mario Vinci realizzò una sapiente copia su commissione nel 1974.
Il santuario si compone di una casa parrocchiale attualmente disabitata e una chiesa monoaula, quest'ultima con una cappella laterale e presbiterio tri-absidato. L'esterno si presenta austero e privo di particolari aggettivazioni decorative.
La chiesa al suo esterno ha un portico ad arcate in mattoni che circonda l'edificio. Il portico fornisce un riparo e permette di sostare di fronte alla chiesa senza pericolo a causa della strada ad alta velocità. La facciata ha finestre quadrate intonacate di bianco nella parte inferiore e una finestra rettangolare sopra il portico. C'è anche una lapide commemorativa vicino al portale che celebra i lavori di ristrutturazione del prospetto principale nel 1962.
Sul lato sud-ovest del portico c'è una lunga panca in muratura che porta alla porta della sagrestia. La chiesa ha tre campate con volta a crociera su pilastri tuscanici semplificati lungo la parete. La campata intermedia ha due finestre simmetriche che forniscono luce insieme a quelle sulla controfacciata.
L'ultima campata separa il presbiterio dalla zona riservata ai fedeli e contiene una cappella sulla destra e la sagrestia sulla sinistra. Nella zona tri-absidale c'è un altare privilegiato con un'ancona isolata che ingloba un ceppo di quercia miracolosa. La copertura, decorata con il tema del cielo stellato, ha una volta semisferica che si appoggia sulle tre absidi intonacate di bianco.
All'interno troviamo alcuni elementi di pregio fra cui spiccano: quattro cartagloria in legno dorato (navata, lato destro, cappella, parete di fondo, altare, XIX secolo); una "Via Crucis" a stampa (navata, XX secolo); un'immagine in terracotta dipinta raffigurante la "Sacra famiglia con S. Giovannino e S. Elisabetta" (presbiterio, 1590) e un epigramma inciso su marmo bianco riferito ai lavori di ampliamento della chiesa (presbiterio, 1721).
Chiesa della Natività di Maria Santissima
La chiesa, che si trova nel centro cittadino, venne costruita nel 1500 per volere di Camillo Monaldeschi che ne pagò le spese di realizzazione.
La chiesa parrocchiale divenne quindi il fulcro del borgo di Trevinano, infatti, percorrendo le vie del paese vediamo come le abitazioni siano adiacenti alla chiesa stessa avvolgendola quasi in un senso di protezione.
La struttura si imposta su uno schema a tre navate del tipo basilicale che, concluso da un presbiterio fiancheggiato da due cappelle accessorie, lascia dietro svilupparsi la sagrestia. Orientato secondo l'asse che va sud-est a nord-ovest, questo luogo di culto mostra perciò la sua facciata principale lungo il percorso panoramico e si organizza in tre settori scanditi da paraste tuscaniche allungate di cui quello centrale, corrispondente alla navata maggiore, prominente rispetto agli altri due.
Lo stesso settore è diviso in due livelli da una fascia orizzontale; in asse vi è l'unico accesso incorniciato da un arco a sesto acuto; al di sopra, si apre invece una finestra ogivale. Uguali finestre si ripetono anche, a quota inferiore, nei settori laterali del prospetto. Un fregio ad archetti pensili molto schiacciati accompagna la cornice sommitale dei salienti della facciata, la cui finitura – interamente ad intonaco – si presenta in due toni diversi di beige, tra fondi e risalti. Accanto all'ingresso figura infine una lapide celebrativa.
All'interno, invece, l'impaginato si fa più articolato. Pilastri tuscanici smussati negli angoli sorreggono archeggiature longitudinali che consentono la comunicazione fra le navate. Al di sopra dell'imposta degli archi, paraste riquadrate in aggetto ribadiscono il ritmo e sostengono la trabeazione che sormonta la chiave degli archi.
Un secondo ordine semplificato di paraste si innesta nel cornicione, in corrispondenza del quale si appoggia superiormente il tetto a capriate: una struttura lignea decorata da motivi pittorici in tutte le sue parti e valorizzata lungo il perimetro di appoggio da una cornice altresì dipinta sulla muratura.
Sul fondo (a nord-ovest), si apre il presbiterio che, di minore altezza rispetto alla navata che lo precede e rialzato di un gradino, appare coperto da una volta a vela affrescata. Sotto di questa si colloca un altare a muro che, dominato dall'immagine della Madonna incorniciata in un'intelaiatura a stucco, resta sovrastato da un oculo.
Accanto, due porte immettono nella sagrestia: un vano rettangolare finestrato con bagno, coperto con un soffitto piano ligneo con le travi poste in evidenza.
Quanto alle navate laterali, queste si articolano ognuna in tre campate coperte da volte a crociera in muratura ospitanti altari a muro in stucco sfarzosamente lavorati. In fondo poi alle navate minori prendono posto le due cappelle laterali.
La prima, a sinistra (lato sud-ovest), è dedicata alla Vergine; l'altra a San Lorenzo (lato nord-est). Entrambe sono voltate, dotate di altare a muro e di una finestra lungo la muratura perimetrale. Lateralmente (fianco sud-ovest), una porta secondaria dà sull'esterno, in un piccolo vicolo esistente fra la chiesa e l'abitato; sul lato opposto (fianco nord-est), un altro passaggio conduce alla sala parrocchiale: un ambiente aperto su via Bourbon e variamente utilizzato a seconda delle esigenze.
Il campanile si trova nell'angolo nord-ovest del complesso; è quadrato e ha un unico livello connotato da quattro monofore e una terminazione piramidale.
Chiesa di San Rocco
La chiesa di San Rocco risale alla fine del 1500, costruita per volere dei Monaldeschi della Cervara, allora feudatari di Trevinano. Essi ne risultavano "padroni", avendo la facoltà di sceglierne il cappellano, ed ancora oggi è presente il loro stemma sull'architrave del portale d'ingresso.
Visto che la zona era soggetta a ladri e briganti, il Vescovo titolare di Città della Pieve, sotto la quale aveva giurisdizione, ordinò l'apertura parziale durante il giorno e fece fare nuova serratura con custodia in apposita teca degli ex-voto realizzati.
La chiesa e le altre proprietà ad essa legate, nella prima metà dell'ottocento, passarono in proprietà dei Marchesi Bourbon del Monte che in cambio si impegnarono a restaurarle ed a mantenerle.
Nella chiesa, a seguito del crollo della Chiesa di S.Antonio Abate, fu trasferito qui il culto e la benedizione degli animali che avveniva il 17 gennaio, giorno del Santo fino alla metà degli anni 50. Ad oggi è rimasta solo la ricorrenza di S. Rocco il 16 agosto.
In passato la chiesa risultava completamente affrescata, mentre ad oggi, rimangono solamente le figure di San Rocco e San Sebastiano deturpate e quasi completamente scomparse.
L'ultimo restauro è stato negli anni 90 a carico della famiglia Boncompagni Ludovisi, attuali proprietari del castello che la riaprirono al culto, e, all'interno della quale sono custodite ceneri di componenti della famiglia.