Il Castello di Trevinano
Il Castello
Il castello, che ancora reca sul portale lo stemma dei Monaldeschi della Cervara, è attualmente proprietà della famiglia Boncompagni-Ludovisi. La residenza Nobiliare ha visto adattare ai tempi la destinazione dei suoi ambienti. Tuttora il castello conserva stanze e salotti ancora fruibili, essendo stati conservati in perfetto stato.
I vari appartamenti vengono ancora utilizzati dalla famiglia, che non l'ha scelta come residenza principale, o dagli ospiti che saltuariamente ne fanno visita.
Al suo interno, in molte stanze, sono forti i richiami ai Monaldeschi della Cervara, col loro riconoscibile stemma che hanno caratterizzato il dominio e la storia del Borgo per molto tempo.
Di seguito infatti si rimanda ad una descrizione più accurata sulla storia del castello nel corso dei secoli.
Cenni Storici
I primi proprietari riconducibili al castello furono i Visconti di Campiglia discendenti degli Aldobrandeschi, quest'ultimi dominatori intorno all'anno 1000 di vasti territori, estesi dalle pendici boscose del Monte Amiata a tutta la Maremma Toscana, dalla Val d'Orcia e del Paglia alla Val di Lago.
I Visconti di Campiglia appartenevano alla nobiltà orvietana e riconoscevano la sovranità di questo Comune sui loro feudi. Pagavano ogni anno censi, tributi ed avevano obblighi. Per Trevinano dovevano corrispondere ogni anno dieci libbre di cera e due cavalli. La cera veniva data alla Cattedrale ed i cavalli servivano per la guerra.
I Visconti di Campiglia avevano in Trevinano un loro palazzo che corrispondeva alla parte più antica dell'attuale Castello.
Il loro dominio sul castello durò fino al subentrare, per discendenza, della nobile famiglia dei Monaldeschi della Cervara.
Alla fine del '500 i Monaldeschi furono ritenuti colpevoli di aver dato ricetto a ribelli e briganti. Così l'allora Papa Clemente VIII confiscò a favore della camera Apostolica metà della tenuta, mentre tre quarti della restante proprietà fu venduta al Cardinale Giacomo Simoncelli, Vescovo di Orvieto. La sorella del Cardinale Simoncelli, 30 anni più tardi porto in dote matrimoniale questa proprietà, con l'autorizzazione di Papa Urbano VIII nel 1629.
Molte le richieste dei Monaldeschi della Cervara nell'abolire il debito pendente, accusando la Chiesa di averlo già completamente ripagato. L'ultima traccia della famiglia risale quindi al 1646.
Successivamente i marchesi Bourbon del Monte, i quali in parte acquistano ed in parte ottengono in feudo l'intero territorio ormai riunificato, con il solo obbligo di pagare alla Camera Apostolica una quota annua di 40 scudi romani, oltre la tassa camerale di 36 scudi e 90 baiocchi.
Per linea discendente, grazie al matrimonio tra la Marchesa Stephanie Bourbon del Monte ed il Principe Don Paolo Boncompagni Ludovisi Rondinelli Vitelli dei Principi di Piombino la proprietà terriere comprendente il castello passa ai Boncompagni Ludovisi.
Infatti i due ebbero sette figli, che si divisero le vaste proprietà terriere portate in dote dai genitori.
La tenuta di Trevinano di circa 3000 ettari con 36 case coloniche venne divisa ed assegnata alle due sorelle Ippolita ed Agnese, formando due distinte amministrazioni: la tenuta di "Trevinano della Monaldesca" toccata ad Agnese e "Trevinano Elvella"ad Ippolita.
Tra la prima e la seconda guerra mondiale ci fu la divisione tra il castello e le case del borgo. Quest'ultime vennero cedute o regalate agli abitanti, che provvedettero a restaurare.